Monte Casasia
Posto all’estremità nord-occidentale del sistema montuoso degli Iblei, Monte Casasia ne costituisce una delle cime più elevate
(730 m s.l.m.), delimitato dalle profonde valli del Dirillo a Nord e dell’ Amerillo ad Est. La posizione dominante e le pendici scoscese resero nell’ antichità un sito naturalmente fortificato e di grande interesse strategico per il controllo delle vie di comunicazione tra la piana di Gela a Sud-Ovest. La piana di Catania a Nord e gli Iblei centrali ad Est. Per queste regioni, a partire almeno dalla metà del VII sec. a. C., l’ area fu sede di un importante centro siculo, sorto probabilmente in reazione alla fondazione della vicina colonia greca di Casmene. A
questo periodo vanno riferiti la necropoli e i resti dell’ abitato.
Gli scavi regolari hanno masso in luce una cinquantina di tombe a camera scavate nel calcare tenero lungo i costoni digradanti del monte. A pianta quadrangolare, sono talvolta provviste di un corridoio di accesso (dromos) e di gradini presso l’ingresso. All’interno della camera sepolcrale si trovano spesso banchine per la deposizione dei defunti (letti funebri).
I corredi, costituiti per lo più da ceramiche di produzione greca e indigena, e piccoli ornamenti in bronzo, consentono di affermare che la necropoli fu in uso fino alla fine del V sec. a.C.
Da questo momento è probabile che anche l’abitato, di cui sono visibili alla sommità del monte resti di abitazioni e di un edificio monumentale a pianta rettangolare allungata, fu abbandonato.
Una seconda fase di occupazione dell’ area va probabilmente collocata tra l’epoca tardo –antica ed altomedievale , quando le rinnovate turbolenze militari tornarono a rendere il sito favorevole all’insediamento umano.
Patrick Zapparrata 2A